La città delle ragazze
Elizabeth GilbertRizzoli
Prezzo copertina 20,00€
"[...] Ma la vita se ne infischia delle tue regole o di ciò che credi. Lei non segue un unico binario [...]. Non è mai come te la aspetti. Per lei le nostre regole sono fumo. A volte la vita capita [...]. E noi dobbiamo continuare a viverla, al meglio delle nostre possibilità."
♦ TRAMA
Feste
strepitose, attori seducenti, dive egocentriche e poi musica, risate,
luci che si accendono. Vivian Morris ha novantacinque anni, ma se
chiude gli occhi torna a essere la diciannovenne che dopo un
fallimentare tentativo al college si è ritrovata a sbirciare dietro
le quinte del vivace e sgangherato teatro gestito da sua zia Peg.
L'anno è il 1940, la città New York, gli ambienti sono quelli del
Lily Playhouse, un odeon pazzo dove le ragazze in cerca di fortuna si
offrono al mondo, all'arte, agli uomini. Vivian inciampa in questo
fiume in piena e ne è trascinata via, complice il fascino di Celia,
soubrette dal corpo meraviglioso e con la voce cupa da gatta
randagia. Mentre la ragazza scopre di avere un talento come
costumista, zia Peg la accoglie nel suo regno esploso, al centro
della città più sognata e ai margini della sua ricchezza. Dove
bisogna scrollarsi di dosso la provincia impressa nel passo e negli
occhi. "La città delle ragazze" è la storia di
un'educazione sentimentale gioiosa, la rappresentazione di un
universo che non teme di mostrarsi famelico, rumoroso, fragile e
mosso da un'inquietudine costante.
♦ RECENSIONE
La
città delle ragazze presenta
un ritmo molto lento all'inizio,
per poi dare largo spazio a un
messaggio molto bello da trasmettere.
Una
delle protagoniste principali è Vivian
Morris, un'anziana signora che
si vede recapitare una lettera da parte di Angela
con – tra le altre - una richiesta all'apparenza molto semplice: “
[…] cos'era lei di preciso per mio padre”. Qui Vivian non si
limita a dare una risposta approssimativa, ma parte a raccontare la
sua vita da quando nel 1940 ancora giovanissima e inesperta della
vita si trasferisce a New York e entra nel mondo nel teatro di zia
Peg.
Le
giornate sono dettate da lavoro, fatica, dubbi, problemi, paura, ma
anche amicizia, amore, sesso, alcool. Vivian ripercorre la sua
giovane età con parsimonia e non lascia nessun dettaglio al caso.
Nel raccontare ricorderà persone a cui era particolarmente legata e
che ammirava, come la famosa attrice Edna
Parker Watson e suo marito
Arthur che entrarono a far parte del cast del Lily Playhouse portando
un'ondata di aria fresca – per nulla facile con una guerra in corso
-, di zio Billy
ancora ufficialmente sposato con zia Peg, ma di fatto separati e che
fa decollare il teatro con la commedia Le
città delle ragazze, di
Anthony
con cui ebbe una relazione, di Celia
che al tempo diventò la sua migliore amica, di Marjorie
con cui ha condiviso anche l'attuale abitazione per molti anni
cimentandosi nella realizzazione di abiti da sposa, di Walter
suo fratello ed infine il padre
di Angela, con cui aveva un
tipo di rapporto molto speciale.
Tecnicamente
parlando, per una buona parte – e intendo quasi il 60% del libro –
il ritmo del racconto è molto
lento e in sostanza non succede molto.
Spesso alcuni dialoghi si potevano evitare e molte sono le frasi
scritte tra parentesi: erano fastidiose perché potevano essere
tranquillamente parte
integrante
del testo.
Con
l'entrata in scena di zio Billy ed Edna si percepisce
un leggero cambio di direzione fino ad arrivare agli ultimi capitoli
costernati da eventi, pensieri, riflessioni e messaggi tra le righe.
Questo
libro è bello, perché durante il racconto si
percepisce il cambiamento di Vivian.
Ha commesso errori, è stata troppo precipitosa, è caduta in basso,
ma non si è mai arresa. Dopo un primo momento di sbando si è
rimboccata le maniche e ha proseguito la sua vita come le dettava la
sua testa e il suo cuore. È andata contro i pregiudizi, non si è
fatta mettere i piedi in testa, ha dato anima e corpo a ogni impresa
in cui si è presa carico. Ha perso di vista persone a cui era molto
legata, non ha potuto dare la sua versione dei fatti dopo uno
scandalo di cui era protagonista e ha visto morire molti suoi cari.
Tutto questo senza mettere in secondo piano sé stessa e rinunciare
ai suoi desideri.
Il
fatto che più della metà il libro sia molto lento fa un po' storcere il
naso, perché probabilmente alcuni fatti si sarebbero potuti
riassumere molto brevemente e dare
più spazio ad altro, ma Elizabeth
Gilbert ha uno stile di
scrittura talmente pulito e semplice
che è una condizione sopportabile, quindi voglio dare più peso a
questa caratteristica.
Altro
fattore positivo è che ogni
personaggio ha il suo ruolo,
proprio come in un teatro: che
sia il protagonista principale o una semplice comparsa calcano il
palcoscenico con determinazione. Dispiace che alcuni di loro
spariscano quasi all'improvviso, ma non capita anche nella vita reale
fatti di questo genere? Quindi, per quanto il lettore sia curioso,
dispiaciuto e
vuole sapere molto di più si deve accontentare di quello che Vivian
ci racconta.
Un
plauso particolare va anche al personaggio di Olive,
l'aiutante tutto fare di zia Peg: non sottovalutate questa donna, ha
un ruolo molto importante e detto tra noi, ha salvato la pelle a un
sacco di personaggi nel libro, quindi molto rispetto per lei.
Altro
argomento presente è quello che riguarda la sessualità dei
personaggi. Ancora oggi ci sono fin troppi pregiudizi e troppi tabù
ancora da sfatare.
Il sesso è uno degli argomenti più discussi in assoluto, ma spesso
si parla senza sapere, con preconcetti assurdi, quando invece ogni
persona è libera di viverlo a modo suo. Non
si giudica nessun tipo di comportamento, perché un conto è vederlo
in terza persona, un conto è viverla sulla propria pelle. Quindi sì,
qui il sesso è presente non con scene esplicite da rendere questo
libro erotico, ma si capisce perfettamente che è una presenza.
Stile
fresco, sviluppo un po' turbolento all'inizio ma si impenna verso la
fine e personaggi molto caratteristici fanno di La
città delle ragazze un
libro all'apparenza leggero,
perchè in realtà come messaggio
finale è quello di vivere la
propria vita, sapersi anche adattare, ma mai farsi sottomettersi da
nessuna avversità o momento triste della vita. Tutto si può
risolvere, basta avere la determinazione a non farsi abbindolare da
chi ci vuole vedere perdere.
VOTO FINALE
4/5
⭐⭐⭐⭐
BELLO
Alla fine ho deciso di non dare molta importanza alla lentezza iniziale, perchè il recupero alla fine è di non poco spessore.
Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥
Grazie per l'attenzione ♥
Alla prossima.
Saluti ♥
Federica
Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.
Grazie ♥
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