titolo: La geisha e il suonatore di banjo
autore: Jèrôme Hallier
Giunti Editore
prezzo copertina: 15,00€
♦♦♦♦♦
“[…] i frammenti di libertà offerti dalla musica erano talmente preziosi che in quell'arte aveva risposto tutta se stessa.”
♦♦♦♦♦
♦ TRAMA
Kyoto,
1900. In una delle più eleganti case da tè della città, vive
O-miya, una giovane geisha che sogna di evadere dai confini ristretti
del suo mondo. Un mondo dove fin da bambina le è stato insegnato
come muoversi, parlare, vestirsi, in cui non c'è spazio per i propri
desideri e nemmeno per l'amore, visto che è la sua padrona a
scegliere per lei amanti e protettori. Ma un giorno un vecchio
liutaio dona alla ragazza un misterioso shamisen, che ha il potere di
commuovere chiunque lo ascolti. Così la fama di O-miya arriva fino
all'imperatore, che le chiede di unirsi alla delegazione giapponese
in partenza per l'Esposizione Universale di Parigi. Il gruppo di
geishe risveglia la curiosità degli europei, che fanno la fila per
vederle, ma è impossibile sfuggire alla rigida sorveglianza del
capitano Yoshikawa, che le accompagna ovunque ed è segretamente
innamorato della bella musicista. Finché l'inaspettato crollo di
un'installazione non crea il panico tra la folla, e O-miya si ritrova
fra le braccia di Tommy, un affascinante suonatore di banjo venuto
dall'America... Due mondi lontanissimi, l'antico Oriente e il moderno
Occidente, si incontrano a Parigi attraverso i destini di O-miya e
Tommy. E forse, per qualche istante magico, la musica e l'amore
riusciranno ad annullare la distanza che li separa.
♦ RECENSIONE
È tanto difficile parlare di un libro che
non ci è piaciuto, perché si vorrebbe sempre cercare qualcosa di
positivo di cui parlare, ma a volte non basta.
La trama fornita dalla copertina racchiude
tutto quello che si deve sapere, quindi mi limiterò a esporre
qualche pensiero personale.
La geisha e il suonatore
di banjo
si presenta come un romanzo dall'atmosfera quasi da favola,
romantico, poetico e misterioso. Tutte carte molto interessanti da
giocare ma messe al tavolo pressoché alla rinfusa.
In questo romanzo si intrecciano le vite di
molti personaggi e ci vuole qualche esercizio di elasticità mentale
per prendere confidenza con i vari sviluppi.
Si conosce O-miya,
una geisha di Kyoto desiderosa di viaggiare e scoprire il mondo
esterno; Tommy,
un americano lavoratore di giorno, suonatore di banjo di notte
assieme alla sua compagnia di amici e innamorato sempre di una
giovane ragazza; il capitano Yoshikawa
che incontra la giovane geisha e ne rimane affascinato; il dottor
Léon Azoulay il
cui obbiettivo è quello di catturare suoni e rumori con un
particolare strumento. Tutte queste voci – e qualche altra sparsa –
si alternano per raccontare quello che succede prima
e nel
momento in cui queste vite si intrecciano tra loro durante
l'Esposizione Universale a Parigi nel 1900, dove diverse culture si
uniscono pur mantenendo la loro unicità.
Il narratore è esterno per tutta la durata del romanzo, ad eccezione del
capitolo finale che è in prima persona.
Il punto forte del libro è avere uno stile
molto semplice, lineare ed è carina l'idea di dividere in paragrafi
ogni punto di vista, rendendo così la lettura fluida.
Nonostante questo, però, il punto
debole sta nello sviluppo.
Spesso si concentra in avvenimenti con poca rilevanza, si prolungano
avvenimenti che avrebbero avuto più efficacia se raccontati in modo
più breve e ho
avuto la sensazione che per una buona metà del racconto non
succedesse nulla di così tanto eclatante.
Si rimane in superficie anche se a tratti vorrebbe andare più in
profondità, ma manca quel qualcosa che faccia
scattare la scintilla dell'emozione profonda.
La personificazione dei personaggi non è
poi così approfondita, rimane sempre su quel punto in cui ti poni un
sacco di domande ma rimangono senza risposta.
Ci sono due personaggi – due rispettivi
amici di Tommy e O-miya – che svolgono un ruolo di personaggi
secondari, ma sembrano quasi delle comparse e il mistero si alza su di loro.
Il finale non è quello che ci si aspetta –
mi ha sorpresa – ma è frettoloso e lascia un po' di amaro in
bocca.
Per quanto possa sembrare fredda, mi
dispiace davvero tanto dare un giudizio negativo. A me La
geisha e il suonatore di banjo
non è piaciuto. Lo sviluppo manca di un corpo consistente, succedono cose ma ha poca profondità, si trascinano a lungo situazioni effimere e alla fine la
delusione di non aver percepito le sensazioni di poesia e amore è
stata tanta.
VOTO FINALE
2 e mezzo / 5
⭐⭐ e mezzo
NON MI È PIACIUTO
Davvero un peccato, perchè la copertina è stupenda.
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?
Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥
Grazie per l'attenzione ♥
Alla prossima.
Saluti ♥
Federica
Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.
Grazie ♥
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