venerdì 12 gennaio 2024

"I figli della mezzanotte" di Salman Rushdie | Recensione

I figli della mezzanotte

Salman Rushdie




Mondadori
Oscar 451

prezzo copertina: 15,00€
















RECENSIONE


Saleem Sinai è nato il 15 agosto 1947 a mezzanotte, nello stesso istante in cui l’India esce dal controllo coloniale britannico e diventa indipendente. Tanti altri bambini nascono più o meno a quest’ora fatale che dona a loro doti come: invisibilità, forza, bellezza e capacità di viaggiare nel tempo. I poteri di Saleem Sinai, però, hanno un’intensità diversa, perché riesce a penetrare nell’animo delle persone come nessun altro sa fare ed egli stesso racconta la sua tragicomica storia quando sente che la sua vita è arrivata al capolinea.
Il suo punto di vista non risparmia le vicissitudini storiche e politiche che hanno segnato l’India, il Pakistan e gli inglesi durante quegli anni, perché oltre ad essere sfondo sono parti decisive della storia.


“Ma chi sono io? La mia risposta: sono la somma di tutto ciò che è accaduto prima di me, di tutto ciò che mi si è visto fare, di tutto ciò che mi è stato fatto. Sono ogni persona e ogni cosa il cui essere al mondo è stato toccato dal mio. Sono tutto quello che accade dopo che me ne sono andato e che non sarebbe accaduto se io non fossi venuto. E ciò non mi rende particolarmente eccezionale; ogni “io”, ognuno di noi che siamo ora più di seicento milioni, contiene una simile moltitudine. Lo ripeto per l’ultima volta: se volete capirmi, dovrete inghiottire un mondo.”



Saleem è un uomo tormentato. Sente il peso della storia del suo paese, della sua famiglia e del destino a cui non può fuggire. I suoi poteri sono una fortuna ma sono anche una maledizione, perché è tutto di più – più forte, più pesante, più sofferto, più intenso. Scopre verità scomode, tradimenti e amori che lo mettono in una posizione scomoda da cui prendere delle decisioni. Inoltre, i tanti personaggi che vivono questa storia occupano uno spazio ben preciso; alcuni saranno di aiuto al nostro protagonista, altri invece saranno rivali.


Non è facile parlare di questo libro, perché ci sono tanti aspetti da prendere in considerazione.

La trama è ricca di eventi, ma è lo stile di scrittura a fare la differenza, perché si alternano flashback e anticipazioni che possono creare un po' di confusione.
Salman Rushdie non risparmia nessun dettaglio in nessuna delle scene narrate, partendo spesso agli albori prima di arrivare al nocciolo della questione. È ricco, davvero ricco di parole e pensieri anche contorti. È tutto un insieme di legami, rivalità, conflitti e pace che in un modo o nell’altro riescono a coesistere. È una matrioska di storie incastrate tra loro, in alcuni punti si toccano, mentre in altri si dividono, ma fa tutto parte dello stesso pacchetto.
È una lettura che richiede tempo e attenzione, dove credenze mistiche e realtà si scontrano sullo stesso campo.
Personalmente ho fatto fatica, non lo nascondo. Ci sono stati capitoli che sembravano non finire mai, eppure ci sono anche quelle parti che travolgono e si rimane impotenti davanti alla maestria di narrazione dell’autore.



“Credetemi, per favore: io sto cadendo a pezzi.
Non lo dico metaforicamente, e non è neanche la mossa iniziale di una melodrammatica, oscura e abietta richiesta di compassione. Voglio semplicemente dire che ho cominciato a incrinarmi come una vecchia brocca – che il mio povero corpo, strano, sgraziato, investito da un eccesso di storia, soggetto a drenaggi sopra e sotto, mutilato da porte, colpito alla testa da sputacchiere, ha cominciato a sfasciarsi alle giunture. Insomma, mi sto letteralmente disintegrando, per ora lentamente, ma ci sono già indizi di accelerazione. Vi chiedo soltanto di accettare (come l’ho accettato io) che finirò sbriciolato in (circa) seicentotrenta milioni di granelli di polvere anonima e inevitabilmente immemore. Per questo ho deciso di confidarmi sulla carta, prima di dimenticare. (Noi siamo una nazione di smemorati).
Ci sono momenti di terrore, ma passano. Il panico, come un gorgogliante animale marino, risale a cercar aria, ribolle alla superficie, ma ritorna poi nel profondo. Per me è importante restare calmo.”


VOTO FINALE
3/5
⭐⭐⭐
BUONO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima lettura ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale.
Ogni persona è libera di scegliere in piena libertà se leggere o meno il libro in questione, quindi anche essere in accordo o disaccordo con la recensione scritta, 
poiché si ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.



Grazie ♥ 

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