Titolo:
UNA RAGAZZA BUGIARDA
Autore:
ALI LAND
Newton
Compton Editori
Pagine:
301
Prezzo
copertina: € 9,90
Prezzo
digitale: € 2,99
Un
saluto a tutti, cari lettori!
Ogni
tanto capita di imbattermi in qualche libro dal genere completamente
diverso da quello che sono abituata a leggere.
Infatti,
oggi vi vorrei parlare di un thirller. Confesso che sono poco
esperta, ma desidero esprimere lo stesso un piccolo pensiero.
♦ TRAMA
Denunciare
la propria madre a soli quindici anni può essere straziante.
Dopo
quella decisione, la vita di Annie è completamente cambiata. Ora ha
un nuovo nome, Milly, e vive insieme alla sua nuova famiglia: Mike,
la moglie Saskia e la figlia, Phoebe. Adattarsi ai loro ritmi e alle
loro abitudini è molto più complicato di quanto avesse pensato. E
il pensiero del processo che si avvicina, nel quale sarà chiamata
come testimone, non le dà tregua. Mike, che inizialmente aveva
richiesto l’affidamento di Milly sperando di poterla aiutare, è
sopraffatto dai suoi impegni di psicoterapeuta. Saskia riesce a
malapena a gestire la figlia naturale, e non è in grado di occuparsi
anche di quella adottiva. Phoebe ha reagito malissimo all’arrivo di
Milly: è sempre di malumore, vorrebbe che se ne andasse e, per
rivalsa, comincia a maltrattarla, spalleggiata dalle amiche. Milly si
sente isolata e in cerca di sostegno. Avrebbe assoluto bisogno di
qualcuno che le desse ascolto: ci sono segreti che riguardano i
crimini di sua madre, di cui sa molto di più di quanto non abbia
confessato. Eppure nessuno sembra disposto a farlo…
♦ COSA
NE PENSO...
All'inizio
ho faticato ad entrare nella trama. Ovvio: non mi aspettavo certo un
mondo rosa popolato da principi azzurri, però le frasi brevi e molti
discorsi indiretti hanno creato un'atmosfera
fin troppo fredda e distaccata. Man mano che procedevo, però, sono
stata assorbita dalle vicende.
Annie
– vero nome di Milly – è una ragazzina di quindici anni
costretta a denunciare la madre. Viene affidata ad una famiglia – e
mi permetto di dire
– alquanto discutibile.
Mike
è uno psicologo ed è l'unico personaggio che fa veramente il
possibile per aiutare Milly. È sposato con Saskia, una donna di cui
si scoprono pochissimi dettagli. Rimane sempre sulle sue, anche se
prova a fare qualche gesto gentile verso la nuova arrivata. Ha invece
un pessimo rapporto con la figlia biologica, Phoebe, ragazzina
viziata e scontrosa che ho odiato sin dalla prima comparsa.
L'autrice
è stata bravissima a descrivere il dissidio interiore di Milly:
ha denunciato la madre, non vuole essere come lei, ma nonostante
questo non riesce a non pensarla.
Il
narratore è esterno, dal punto di vista di Milly e scopriamo le
vicende al suo passo.
Le
cose si fanno molto più interessanti da quando inizia il processo
[non è un grande spoiler, non preoccupatevi]. Il ritmo si
fa più incalzante, la tensione cresce ad ogni riga e non vedi l'ora
di scoprire lo sviluppo.
Il
finale?
Il
finale mi ha lasciato a bocca aperta. Spiazzata. Non sapevo cosa
pensare.
Personalmente
è stato un colpo di scena! Forse lo è stato perché, ripeto, il
genere thriller è ancora sconosciuto per me, ma quando ho girato
l'ultima pagina e ho visto che il libro era finito, quasi non potevo
crederci.
L'ho
percepito come un finale aperto, perché lascia ancora domande senza
risposta.
In
conclusione mi sento di dare quattro stelle a questo romanzo (secondo
la mia personale scaletta di valutazione), perché mi è piaciuto
e mi ha suscitato molte emozioni contrastanti.
♦ IL
TITOLO
Da
poco ho preso l'abitudine di sbirciare anche il titolo originale.
Quando
scopro che la traduzione è stata completamente diversa, faccio la
tipica espressione che hanno i professori quando un alunno fa un
errore che non avrebbe dovuto fare.
L'originale
è Good me, Bad me, che
tradotto sarebbe: Brava me, Cattiva me.
Per
chi è esperto in questo genere, molto probabilmente non avranno
avuto dubbi sul finale, già dalla mal traduzione del titolo.
Quello
che mi chiedo è perché storpiare troppo? Comprendo che molte
espressioni straniere non si possono tradurre in modo preciso, però
quando è possibile, perché non farlo?
Ovviamente
non sto criticando il lavoro del traduttore, è solo un piccolo sfogo
innocuo! ^_^
Voto
finale: 4/5 ★
★ ★ ★
MI
È PIACIUTO
Questo
è solo un umile pensiero personale, non necessariamente condiviso.
Saluti
♥
La
Cantina dei Libri
Federica
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