martedì 17 ottobre 2017

"Quell'appuntamento segreto di Parigi" di Caroline Bernard




Titolo: QUELL'APPUNTAMENTO SEGRETO A PARIGI
Autore: CAROLINE BERNARD
Newton Compton Editori
Pagine: 416
Prezzo copertina: € 10,00










Salve a tutti, cari lettori!
Vi capita mai di essere attratti dal titolo di un libro, perché contiene il nome della città che tanto desiderate visitare? Vi prego, ditemi che non sono l'unica...

TRAMA
Parigi, 1928: Vianne sogna di diventare una botanica e di lavorare nel prestigioso Jardin des Plantes di Parigi. Quando a un certo punto s’innamora di un pittore emergente, David Marlowe Scott, e si immerge con lui nell’abbagliante atmosfera bohémienne frequentata dall’avanguardia francese, la fortuna sembra sorriderle. Non solo diventa la musa di David, ma conosce anche quello che presto sarebbe diventato il direttore dell’Istituto botanico, che è in cerca di un’assistente. Vianne viene assunta, realizzando così il suo sogno. L’arrivo della guerra, però, porterà distruzione non solo nella vita di una nazione, ma anche in quella privata di Vianne e David… Molti decenni dopo, Marlène è a Parigi, per festeggiare con Jean-Louis l’anniversario di matrimonio. Si trova al Museo d’Orsay quando s’imbatte in un dipinto, Dopo il ballo, di David Marlowe, in cui è ritratta una donna che le assomiglia come una goccia d’acqua. Chi è quella donna? Marlène cerca di far luce sulla sua identità, fino a scoprire la storia di Vianne, il suo legame con lei e un passato che nessuno le ha mai raccontato…

COSA NE PENSO…
Riprendendo il discorso “titolo-acchiappa-attenzione” per via di Parigi (sì, ho un debole per Parigi), non potevo uscire dalla libreria senza aver acquistato il libro, di cui ovviamente, mi intrigava anche la trama.

Marlène e Jean-Louis sono una coppia sposata ormai da dieci anni e decidono di fare questo viaggio a Parigi. Meta che per la donna è il sogno tanto desiderato, dato che la città fa parte del suo passato, mentre per l'uomo è solo un semplice viaggio.
Fin da subito si percepisce che tra i due c'è qualcosa che non va. Non hanno figli e la scintilla che fece scattare il loro amore sembra spegnersi sempre di più.
Jean-Louis ignora la passione di sua moglie per l'arte, concentrato solo a cercare qualche intrattenimento.
Un giorno la donna decide di visitare un museo da sola e scopre il quadro, Dopo il ballo, dove è dipinta una donna che le somiglia talmente tanto da far incuriosire se stessa ed Étienne, un commerciante d'arte che si trovava proprio lì. Tra i due scatta subito una forte sintonia e insieme decidono di scoprire chi è la donna del quadro.
Questo fa si che il rapporto con il marito diventa sempre più turbolento, perché lui ritiene sia solo una perdita di tempo.

La trama di per sé è intrigante e sono presenti molti dettagliati soprattutto per i paesaggi e i nomi delle strade della città.
Il punto di vista si alterna in prima persona al presente di Marlène e in terza persona al passato di Vienne, la donna del quadro. Questa alternanza è buona, ma per facilitare il lettore avrei scritto il cambiamento all'inizio del capitolo.

Ho fatto fatica ad ingranare con la lettura. Solo a metà i sentimenti di angoscia, ansia e paura – perché in ambito di guerra non ci possono essere altre alternative – mi hanno catturato, quando si trattava delle vicende di Vienne. Infatti, mi sono piaciute di più le parti che raccontano di Vienne, piuttosto di Marlène. Le due donne hanno caratteri molto differenti: forte e determinata la prima, un po' più insicura la seconda.

Non sto dicendo che non mi sia piaciuto, ma non mi ha entusiasmato quanto mi aspettavo. Mi ha dato l'impressione che mancasse qualcosa per catturarmi a pieno o forse era lo stile che non mi convinceva. Avevo grandi aspettative, soprattutto per l'ambientazione.
Ho apprezzato il fatto che ogni personaggio abbia una sua determinata personalità e spazio di agire. Le vicende sono raccontante in modo da far capire a pieno al lettore com'era la vita in quei momenti di crisi – e questo riguarda la parte di Vienne. Mentre per le parti di Marlène le ho trovate un po' scarne e lente.

Il finale – di Marléne - mi ha lasciato un po' a bocca asciutta. Non mi è piaciuto che la coppia non abbia preso in mano le redini della situazione e discusso dei loro problemi, lasciando correre alcuni comportamenti senza spiegazione. Questo atteggiamento lo posso in parte tollerare da parte di adolescenti ma non da due adulti.

Concludo dicendo che è un buon libro, discreto, da leggere nei momenti di relax, senza troppe pretese.
Questo romanzo sottolinea molto come l'amore può incidere sulle scelte personali e che tutto accade per una ragione, ma personalmente non ha raggiunto le mie aspettative.

TRADIZIONE DEL TITOLO
Il titolo originale è Rendezvous im Cafè de Flore, che tradotto è Appuntamento al Cafè de Flore. Perché storpiarlo inserendo anche Parigi? Certo, è la città in cui è ambientato il romanzo, ma quando è possibile, si possono tradurre pari passo dall'originale?
Lo so… questa storia del titolo sta diventando una mia ossessione…

Voto finale:       ★ ★ ★ ½  
                           BUONO/DISCRETO


Questo è solo un umile pensiero personale, non necessariamente condiviso.

Saluti ♥

La Cantina dei Libri
Federica

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