Titolo:
QUELL'APPUNTAMENTO
SEGRETO A PARIGI
Autore:
CAROLINE
BERNARD
Newton
Compton Editori
Pagine:
416
Prezzo
copertina: €
10,00
Salve
a tutti, cari lettori!
Vi
capita mai di essere attratti dal titolo di un libro, perché
contiene il nome della città che tanto desiderate visitare? Vi
prego, ditemi che non sono l'unica...
♦ TRAMA
Parigi,
1928: Vianne
sogna di diventare una botanica e di lavorare nel prestigioso Jardin
des Plantes di Parigi. Quando a un certo punto s’innamora di un
pittore emergente, David Marlowe Scott, e si immerge con lui
nell’abbagliante atmosfera bohémienne frequentata dall’avanguardia
francese, la fortuna sembra sorriderle. Non solo diventa la musa di
David, ma conosce anche quello che presto sarebbe diventato il
direttore dell’Istituto botanico, che è in cerca di un’assistente.
Vianne viene assunta, realizzando così il suo sogno. L’arrivo
della guerra, però, porterà distruzione non solo nella vita di una
nazione, ma anche in quella privata di Vianne e David… Molti
decenni dopo, Marlène è a Parigi, per festeggiare con Jean-Louis
l’anniversario di matrimonio. Si trova al Museo d’Orsay quando
s’imbatte in un dipinto, Dopo
il ballo,
di David Marlowe, in cui è ritratta una donna che le assomiglia come
una goccia d’acqua. Chi è quella donna? Marlène cerca di far luce
sulla sua identità, fino a scoprire la storia di Vianne, il suo
legame con lei e un passato che nessuno le ha mai raccontato…
♦ COSA
NE PENSO…
Riprendendo
il discorso “titolo-acchiappa-attenzione” per via di Parigi (sì,
ho un debole per Parigi),
non potevo uscire dalla libreria senza aver acquistato il libro, di
cui ovviamente, mi intrigava anche la trama.
Marlène
e Jean-Louis sono una coppia sposata ormai da dieci anni e decidono
di fare questo viaggio a Parigi. Meta che per la donna è il sogno
tanto desiderato, dato che la città fa parte del suo passato, mentre
per l'uomo è solo un semplice viaggio.
Fin
da subito si percepisce che tra i due c'è qualcosa che non va. Non
hanno figli e la scintilla che fece scattare il loro amore sembra
spegnersi sempre di più.
Jean-Louis
ignora la passione di sua moglie per l'arte, concentrato solo a
cercare qualche intrattenimento.
Un
giorno la donna decide di visitare un museo da sola e scopre il
quadro,
Dopo il ballo, dove
è dipinta una donna che le somiglia talmente tanto da far
incuriosire se stessa ed Étienne, un commerciante d'arte che si
trovava proprio lì. Tra i due scatta subito una forte sintonia e
insieme decidono di scoprire chi è la donna del quadro.
Questo
fa si che il rapporto con il marito diventa sempre più turbolento,
perché lui ritiene sia solo una perdita di tempo.
La
trama
di per sé è intrigante e sono presenti molti dettagliati
soprattutto per i paesaggi e i nomi delle strade della città.
Il
punto
di vista
si alterna in prima persona al presente di Marlène e in terza
persona al passato di Vienne, la donna del quadro. Questa alternanza
è buona, ma per facilitare il lettore avrei scritto il cambiamento
all'inizio del capitolo.
Ho
fatto fatica ad ingranare con la lettura. Solo a metà i sentimenti
di angoscia, ansia e paura – perché in ambito di guerra non ci
possono essere altre alternative – mi hanno catturato, quando si
trattava delle vicende di Vienne. Infatti, mi sono piaciute di più
le parti che raccontano di Vienne, piuttosto di Marlène. Le due
donne hanno caratteri molto differenti: forte e determinata la prima,
un po' più insicura la seconda.
Non
sto dicendo che non mi sia piaciuto, ma non mi ha entusiasmato quanto
mi aspettavo.
Mi ha dato l'impressione che mancasse qualcosa
per catturarmi a pieno o forse era lo stile
che non mi convinceva. Avevo grandi aspettative, soprattutto per
l'ambientazione.
Ho
apprezzato il fatto che ogni personaggio abbia una sua determinata
personalità e spazio di agire. Le vicende sono raccontante in modo
da far capire a pieno al lettore com'era la vita in quei momenti di
crisi – e questo riguarda la parte di Vienne. Mentre per le parti
di Marlène le ho trovate un po' scarne e lente.
Il
finale – di Marléne - mi ha lasciato un po' a bocca asciutta. Non
mi è piaciuto che la coppia non abbia preso in mano le redini della
situazione e discusso dei loro problemi, lasciando correre alcuni
comportamenti senza spiegazione. Questo atteggiamento lo posso in
parte tollerare da parte di adolescenti ma non da due adulti.
Concludo
dicendo che è un buon libro, discreto,
da leggere nei momenti di relax, senza troppe pretese.
Questo
romanzo sottolinea molto come l'amore può incidere sulle scelte
personali e che tutto accade per una ragione, ma
personalmente non ha raggiunto le mie aspettative.
♦ TRADIZIONE
DEL TITOLO
Il
titolo originale è Rendezvous
im Cafè de Flore,
che tradotto è Appuntamento
al Cafè de Flore. Perché
storpiarlo inserendo anche Parigi?
Certo, è la città in cui è ambientato il romanzo, ma quando è
possibile, si possono tradurre pari passo dall'originale?
Lo
so… questa storia del titolo sta diventando una mia ossessione…
Voto
finale: ★
★ ★ ½
BUONO/DISCRETO
Questo
è solo un umile pensiero personale, non necessariamente condiviso.
Saluti
♥
La
Cantina dei Libri
Federica
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