Titolo:
La stagione dei ricordi perduti
Autore:
Ellen Marie Wiseman
Newton
Compton Editori
Genere:
Narrativa straniera - moderna e contemporanea
Prezzo
copertina: 12,90 € // Ebook: 2,99 €
“Non
durerà per sempre.
E
in più,
l'amore
vince su tutto,
giusto?”
♦ TRAMA
A
diciassette anni Christine vive spensierata in un piccolo paese della
Germania del Sud. Trascorre le sue giornate tra il duro lavoro come
domestica nella casa dei Bauerman, una ricca famiglia ebrea, e lunghe
escursioni nei boschi. Ed è proprio durante una di queste
passeggiate che lei e Isaac, il figlio dei Bauerman, scoprono di
essere legati da un sentimento intenso e profondo.
Ma
la Germania sta per conoscere gli orrori del nazismo, l'ascesa di
Hitler spazza via e sconvolge ogni progetto e speranza. Le leggi
razziali impediscono a Christine di continuare a lavorare e
frequentare Isaac, il quale però non può fare a meno di sfidare le
autorità e le convenzioni per incontrarla di nascosto. Finché Isaac
e la sua famiglia non vengono deportati in quello che ben presto si
rivelerà un campo di sterminio. Nei mesi e negli anni che seguono la
ragazza affronterà privazioni di ogni tipo, l'angoscia dei
bombardamenti e della lotta per la sopravvivenza, le persecuzioni
della Gestapo e gli orrori di Dachau, in un viaggio coraggioso e
disperato alla ricerca dell'uomo che ama.
♦ RECENSIONE
È
davvero difficile redigere una recensione degna di nota, perché in
queste oltre 400 pagine si provano talmente tante emozioni da non
essere in grado di descriverle tutte, situazione che succede quando
un libro ti colpisce davvero nel profondo.
“Facevano
progetti per il futuro,
un
futuro in cui il mondo sarebbe rinsavito,
e
pregavano che non fosse troppo lontano.
Ma
con il passare delle settimane,
cominciavano
a chiedersi
se
sarebbe mai accaduto.”
Il
lettore viene catapultato in Germania durante la Seconda Guerra
Mondiale. Anni terribili, in cui tutti lottano per sopravvivere e
guadagnarsi la misera razione di cibo giornaliera.
All'inizio
le vicende hanno come sfondo un piccolo paese della Germania del sud.
Christine e Isaac sono due giovani che capiscono di provare tra loro
qualcosa di più che una semplice amicizia e cercano di godersi i
pochi istanti in cui sono assieme, lasciando alle loro spalle la
guerra già iniziata.
“[…]
la baciò ancora
e
il resto del mondo scomparve,
con
tutti i suoi problemi
e
le sue preoccupazioni.”
La
situazione si fa più difficile quando entrano in vigore le leggi
razziali. Isaac è ebreo. Christine non può più avere contatti con
lui, ma i due si vedono lo stesso di nascosto, prima una volta alla
settimana, poi una volta al mese, fino a quando Isaac e la sua
famiglia non vengono deportati in un campo di lavoro.
Il
tempo passa e i personaggi cercano di trovare tutto il loro coraggio
per andare avanti. Christine prega ogni giorno affinché Isaac e la
sua famiglia siano ancora vivi, dal momento in cui non ha più sue
notizie.
Le
circostanze, però, si ribaltano ancora e, dopo un particolare
avvenimento, sullo sfondo si fa largo Dachau, territorio di atrocità
e sofferenza.
La
stagione dei ricordi perduti è uno di quei romanzi che ti
penetra sotto pelle e si annida nel profondo senza vie di scampo.
Durante
la lettura si percepisce: ansia, angoscia, dolore,
devastazione, crudeltà, rabbia, debolezza,
ma anche forza di andare avanti e combattere per
vivere.
Si
legge con il nodo alla gola e si gira pagina dopo pagina, anche se ci
sono momenti in cui vorresti staccare gli occhi e riposare la mente
per assimilare certe scene, ma allo stesso tempo non puoi
interrompere la lettura nemmeno un secondo. Molto spesso mi capitava
di leggere interi paragrafi con il fiato sospeso, letteralmente.
L'atmosfera
cupa e cruda è resa possibile grazie alle descrizioni
ricchissime di dettagli e testimonianze vere – qui consiglio la
lettura anche della note dell'autore -.
La
scrittrice non si sofferma tanto sui sentimenti della protagonista
Christine, perché grazie alle annotazioni dettagliate si riesce
perfettamente a capire cosa si può provare in determinati momenti.
La stessa madre della ragazza pronuncia una frase simile a: “Non
ho tempo di essere sentimentale; siamo in guerra”, perché
quello che conta è non arrendersi e lottare fino alla fine, con ogni
mezzo necessario.
Concludo
dicendo che questo è un libro che si rivela un pugno nello
stomaco, un peso nel cuore con un finale sperato, ma ricordo che
è tratto da una storia vera; commuove sapere che nonostante il buio
della guerra si sono verificati piccoli miracoli di luce, come
simbolo di speranza.
Voto
finale
5/5
★ ★ ★
★ ★
ECCELLENTE
N.B.
Il
titolo originale è The plum tree, ovvero, "l'albero di
prugno/susino". Questo piccolo dettaglio del pruno viene
nominato un paio di volte durante il romanzo, ma assume un
particolare significato nel finale.
Sinceramente,
avrei mantenuto una traduzione più letteraria.
Per
oggi è tutto!
Alla prossima :)
Saluti ♥
La
Cantina dei Libri
Federica
Questo
è solo un umile pensiero personale, non necessariamente condiviso.
I
commenti sono ben voluti, purché sia vigile la buona educazione.
Grazie.
La
Cantina.dei.Libri è anche su Instagram
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