sabato 9 giugno 2018

"La stagione dei ricordi perduti" di Ellen Marie Wiseman




Titolo: La stagione dei ricordi perduti

Autore: Ellen Marie Wiseman








Newton Compton Editori
Genere: Narrativa straniera - moderna e contemporanea
Prezzo copertina: 12,90 € // Ebook: 2,99 €






Non durerà per sempre.
E in più,
l'amore vince su tutto,
giusto?”



TRAMA
A diciassette anni Christine vive spensierata in un piccolo paese della Germania del Sud. Trascorre le sue giornate tra il duro lavoro come domestica nella casa dei Bauerman, una ricca famiglia ebrea, e lunghe escursioni nei boschi. Ed è proprio durante una di queste passeggiate che lei e Isaac, il figlio dei Bauerman, scoprono di essere legati da un sentimento intenso e profondo.
Ma la Germania sta per conoscere gli orrori del nazismo, l'ascesa di Hitler spazza via e sconvolge ogni progetto e speranza. Le leggi razziali impediscono a Christine di continuare a lavorare e frequentare Isaac, il quale però non può fare a meno di sfidare le autorità e le convenzioni per incontrarla di nascosto. Finché Isaac e la sua famiglia non vengono deportati in quello che ben presto si rivelerà un campo di sterminio. Nei mesi e negli anni che seguono la ragazza affronterà privazioni di ogni tipo, l'angoscia dei bombardamenti e della lotta per la sopravvivenza, le persecuzioni della Gestapo e gli orrori di Dachau, in un viaggio coraggioso e disperato alla ricerca dell'uomo che ama.


RECENSIONE
È davvero difficile redigere una recensione degna di nota, perché in queste oltre 400 pagine si provano talmente tante emozioni da non essere in grado di descriverle tutte, situazione che succede quando un libro ti colpisce davvero nel profondo.

Facevano progetti per il futuro,
un futuro in cui il mondo sarebbe rinsavito,
e pregavano che non fosse troppo lontano.
Ma con il passare delle settimane,
cominciavano a chiedersi
se sarebbe mai accaduto.”


Il lettore viene catapultato in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. Anni terribili, in cui tutti lottano per sopravvivere e guadagnarsi la misera razione di cibo giornaliera.
All'inizio le vicende hanno come sfondo un piccolo paese della Germania del sud. Christine e Isaac sono due giovani che capiscono di provare tra loro qualcosa di più che una semplice amicizia e cercano di godersi i pochi istanti in cui sono assieme, lasciando alle loro spalle la guerra già iniziata.

[…] la baciò ancora
e il resto del mondo scomparve,
con tutti i suoi problemi
e le sue preoccupazioni.”


La situazione si fa più difficile quando entrano in vigore le leggi razziali. Isaac è ebreo. Christine non può più avere contatti con lui, ma i due si vedono lo stesso di nascosto, prima una volta alla settimana, poi una volta al mese, fino a quando Isaac e la sua famiglia non vengono deportati in un campo di lavoro.
Il tempo passa e i personaggi cercano di trovare tutto il loro coraggio per andare avanti. Christine prega ogni giorno affinché Isaac e la sua famiglia siano ancora vivi, dal momento in cui non ha più sue notizie.
Le circostanze, però, si ribaltano ancora e, dopo un particolare avvenimento, sullo sfondo si fa largo Dachau, territorio di atrocità e sofferenza.

La stagione dei ricordi perduti è uno di quei romanzi che ti penetra sotto pelle e si annida nel profondo senza vie di scampo.
Durante la lettura si percepisce: ansia, angoscia, dolore, devastazione, crudeltà, rabbia, debolezza, ma anche forza di andare avanti e combattere per vivere.
Si legge con il nodo alla gola e si gira pagina dopo pagina, anche se ci sono momenti in cui vorresti staccare gli occhi e riposare la mente per assimilare certe scene, ma allo stesso tempo non puoi interrompere la lettura nemmeno un secondo. Molto spesso mi capitava di leggere interi paragrafi con il fiato sospeso, letteralmente.
L'atmosfera cupa e cruda è resa possibile grazie alle descrizioni ricchissime di dettagli e testimonianze vere – qui consiglio la lettura anche della note dell'autore -.
La scrittrice non si sofferma tanto sui sentimenti della protagonista Christine, perché grazie alle annotazioni dettagliate si riesce perfettamente a capire cosa si può provare in determinati momenti. La stessa madre della ragazza pronuncia una frase simile a: “Non ho tempo di essere sentimentale; siamo in guerra”, perché quello che conta è non arrendersi e lottare fino alla fine, con ogni mezzo necessario.

Concludo dicendo che questo è un libro che si rivela un pugno nello stomaco, un peso nel cuore con un finale sperato, ma ricordo che è tratto da una storia vera; commuove sapere che nonostante il buio della guerra si sono verificati piccoli miracoli di luce, come simbolo di speranza.

Voto finale

5/5
★ ★ ★ ★ ★
ECCELLENTE


N.B.
Il titolo originale è The plum tree, ovvero, "l'albero di prugno/susino". Questo piccolo dettaglio del pruno viene nominato un paio di volte durante il romanzo, ma assume un particolare significato nel finale.
Sinceramente, avrei mantenuto una traduzione più letteraria.


Per oggi è tutto!

Alla prossima :)

Saluti ♥

La Cantina dei Libri
Federica

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I commenti sono ben voluti, purché sia vigile la buona educazione. Grazie.

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