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Madame Bovary
Gustave Flaubert
Feltrinelli
Prezzo copertina: 9,50€
♦♦♦
“Perché mai declamare contro le passioni? Non sono forse la sola cosa bella che c'è al mondo, la sorgente dell'eroismo, dell'entusiasmo, della poesia, della musica, delle arti, insomma di ogni cosa?”
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♦ TRAMA
Tutto
in Madame Bovary (1857) sembra disporre la scena dove il desiderio ha
un luogo insieme all'abisso che lo cancella. Emma Bovary ama come si
divora, ama in un'abissale voracità che somiglia a quella di un
organismo incapace di assimilare, consuma se stessa e l'oggetto del
suo desiderio in un tragico processo di alienazione amorosa, aiutata
anche dal marito, Charles, che è tutt'altro che un uomo tranquillo e
innocuo, ma un masochista morale di alto lignaggio che, con sadismo
perfettamente camuffato, contribuisce in maniera determinante al
suicidio della moglie.
♦ COSA
NE PENSO…
Il
termine bovarismo (atteggiamento
psicologico tendente a valorizzare la fantasia e l'istinto fino alla
costruzione di una personalità fittizia in contrasto stridente con
la realtà) deriva proprio da questo romanzo di cui qualcosa in
generale già sapevo, ma ho voluto approfondire nel dettaglio. Non
mi soffermo molto sulla trama, perché sinteticamente riguarda la
vita di una donna con una sfera emotiva particolare che porta avanti
la sua vita tra sogni ad occhi aperti e amori non del tutto
corrisposti; mi soffermerò principalmente sui personaggi.
Emma
è una donna che ama in modo profondo, viscerale e si lascia
trasportare da questa onda sentimentale senza porre alcuna
resistenza. Da quello che si capisce leggendo la storia non ha amici
con cui confidarsi, è sempre stata chiusa nell'ambito casalingo e
gli unici hobby che più o meno coltiva sono la lettura e il
pianoforte. All'inizio ama Charles, ma presto questo sentimento si
affievolisce, per poi indirizzarlo verso altri due uomini che
diventeranno a loro tempo amanti di nascosto.
Emma
è sola, lasciata in balia della sua mente, non riceve il giusto
aiuto e nel momento in cui scorge una novità interessante nella vita
reale – paragonandola alle letture dei romanzi che legge – ci si
butta a capofitto. È avida di piacere, di cose nuove e stuzzicanti,
perché è sempre stata chiusa a causa della condizione di donna che
si trova a vivere in quel periodo. Emma sbaglia molte cose, è vero,
ma non ha tutte le colpe. I suoi comportamenti possono essere frutto
– da come dicevo prima – da un mancato insegnamento alla vita e
dagli aiuti efficaci. Questo fa di Emma un personaggio da prendere in
considerazione nell'insieme di tutte le sfaccettature che la
compongono. Non è né un personaggio da compatire, né da incolpare
di tutto. Sembra vivere in un mondo tutto suo, non ha la capacità di
mettere i piedi per terra e guardare in faccia la realtà e le figure
maschili altrettanto ambigue che la circondano non l'aiutano.
I
due amanti, Rodolphe e Léon, tanto pronti a soddisfare
i loro desideri, ma capaci solo di svignarsela nel momento in cui
Emma chiede aiuto, interpretando il ruolo della tipica persona che
promette parole illusorie.
Infine
Charles, il marito medico discreto nel suo lavoro, ma cieco e
ingenuo davanti ai dolori della moglie. I coniugi non si parlano
apertamente, agiscono di nascosto, mandando avanti un rapporto
instabile e falso. Charles sapeva delle scappatelle della moglie ben
prima di avere la conferma delle lettere; eppure, perché non ne ha
mai parlato?
Nessun
personaggio si parla per davvero, portano avanti un rapporto che fa
acqua da tutte le parti.
Altro
personaggio da non prendere sotto gamba: Justin, l'aiutante
del farmacista. Lui sa, vede, ma non ha il coraggio di
reagire e tace.
Quindi:
Emma è troppo dipendente dai sentimenti, non ha una struttura
salda della personalità, si comporta da immatura e spesso risulta
fastidiosa. Ha le sue colpe (come tutti gli altri personaggi), ma
bisogna prendere in considerazione più aspetti – che non
giustificano le sue gesta, ma servono a non incolparla del tutto.
La
colpa più grande di Emma è quella di amare troppo e per amore degli
altri annulla sé stessa, rendendola priva di difese.
Quello
che mi porta ad assegnare al romanzo un voto nella media è per lo
stile di scrittura. Flaubert è prolisso su tanti dettagli e
si dilunga in scene che non portano a niente nel fine della storia.
Questo rallenta molto il ritmo di lettura che si protrae verso la
fine con poche fatiche.
Volgendo
al termine, dico che Madame Bovary è un classico che suscita
molte riflessioni e pensieri contrastanti. So bene che spesso ho
scritto pensieri contraddittori, ma è proprio perché il personaggio
di Emma mi ha mandato un po' in crisi per i vari aspetti da tenere
presente.
La
mia parte razionale dice che Emma aveva semplicemente bisogno del
giusto aiuto e non avrebbe poi compiuto quel gesto estremo alla fine.
Mentre la mia parte sentimentale dice che quando si tratta di
sentimenti forti, come spesso si presenta l'amore passionale, è
facile giudicare i comportamenti di qualcuno dall'esterno, ma quando
si è in prima persona a vivere una determinata situazione non si ha
la mente lucida per far chiarezza e ragionare razionalmente.
VOTO FINALE
3/5
⭐⭐⭐
BUONO
Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥
Grazie per l'attenzione ♥
Alla prossima.
Saluti ♥
Federica
Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.
Grazie ♥
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