mercoledì 17 giugno 2020

"Beautiful boy" di David Sheff | Recensione

foto via Instagram
   




“È così facile dimenticare che questa dipendenza non è curabile. È una malattia che dura tutta la vita, che può avere delle remissioni e può essere trattata se chi è affetto si impegna a fondo, ma è una malattia incurabile. ”







Beautiful boy

David Sheff


Sperling&Kupfer

Prezzo copertina: 17,90€



TRAMA

Perché il mio meraviglioso ragazzo si è perso? Che cosa è successo alla mia famiglia? Dove ho sbagliato? Sono le laceranti domande che hanno ossessionato David Sheff in ogni istante dello straziante viaggio nella tossicodipendenza del figlio Nic e nel difficile percorso verso la guarigione. Prima dell'incontro con la droga, Nic era il figlio che ogni genitore vorrebbe: cresciuto con amore dal papà giornalista e dalla mamma artista, era un ragazzo allegro e simpatico, studente modello, campione nello sport, adorato dai fratellini. Ma quando raggiunge l'adolescenza, Nic comincia a sperimentare le droghe, cadendo in una devastante discesa agli inferi, fatta di metamfetamina ed eroina. La dipendenza lo rende un relitto tremante «con due buchi neri al posto degli occhi», e inizia a mentire, rubare, scappare di casa. A chiedere aiuto e a precipitare di nuovo nel tunnel. In questo memoir straziante, spietato e sincero, scritto con il cuore e con le lacrime di un padre che ama disperatamente il figlio, David Sheff racconta i primi segnali d'allarme, le bugie, le telefonate alle tre del mattino (sarà Nic? La polizia? L'ospedale?), i tentativi di disintossicazione, le ricadute. Lo stato di continua preoccupazione diventa per lui, a sua volta, una forma di dipendenza; panico, ansia e stress incessanti richiederanno un prezzo altissimo. Eppure non si è mai arreso e ha sondato e percorso ogni strada possibile per salvare suo figlio.


♦ COSA NE PENSO

Quando si parla di determinati argomenti si rischia di banalizzarli e renderli così frivoli e facili da perdere ogni credibilità. Con Beautiful boy questo non succede.

David ama incondizionatamente suo figlio Nic e non perde tempo per aiutarlo nel momento in cui scopre che la droga è entrata nella sua vita. Un ragazzino modello, sportivo e creativo viene travolto da questo circolo che metterà a dura prova ogni membro della famiglia.Nic è stato fin dall'infanzia diviso tra due famiglie: quella della madre e del padre perché divorziati. Mantiene i contatti con tutti e ha un bellissimo rapporto con i fratellastri Jasper e Daisy. Con il padre si confida molto, ma da quando la droga lo ha conquistato il loro rapporto diventa tortuoso. Nic inizia a essere scontroso, disobbedisce alle regole nonostante il suo percorso di studi scorra normalmente fino al college.Nic ogni tanto sparisce, non si fa sentire per giorni, perde continuamente lavoro, facendo preoccupare il padre, per poi ritornare sempre più stravolto.

Centri specializzati, riunioni, diverse terapie, corse contro il tempo, ansia, paure, diventano un altro circolo da vivere che coinvolge tutta la famiglia senza farsi mancare momenti di sconforto.

Il padre deve gestire questa forte emotività perché non vuole lasciare solo il figlio e tutti a loro modo voglio dare in loro contributo.

Un legame così forte tra padre e figlio se ne vede ben pochi. La determinazione del padre è sconfinata nonostante la stanchezza fisica ed emotiva che tutto questo percorso comporta. È sempre alla ricerca di informazioni, scoperte, esperimenti, terapie, ne parla con chi è coinvolto e spera sempre in bene per Nic. D'altro canto Nic è un ragazzo la cui vita è stata rovinata dalla droga. Si ribella, ruba, si nasconde, beve e si droga poi si pente e ritorna nei suoi passi, ma questa dipendenza è difficile da domare. Le ricadute sono fattibili anche dopo anni di sobrietà, perché non basta essere circondato da amici, famiglia e amore che ti sprona a combattere e agire. Non basta nemmeno la determinazione, perché quello di cui bisogna prendere atto è che dalla droga difficilmente se ne esce; il percorso di guarigione dura tutta la vita.

Lo stile di scrittura è molto semplice, le frasi sono spesso minime e la lettura scorre senza intoppi. Nonostante questo, l'inizio fa un po' fatica a decollare e le varie ricerche dettagliate che la voce narrante del padre esegue con i dovuti risultati potrebbero far perdere un attimo il filo del discorso della storia, ma sono necessari affinché si prenda atto sia dei risultati positivi sia di quelli negativi.

Una testimonianza vera, che trascina il lettore nei momenti di tristezza, nello sconforto, ma anche nella speranza di un nuovo inizio per poi ritornare nel fondo. Una montagna russa di emozioni, fatta di tanti alti e bassi è la caratteristica principale del romanzo.

Un finale aperto che funziona, perché quando c'è in ballo una dipendenza non sai mai cosa la vita può riservarti.

Beautiful boy fa riflettere e riesce a far emozionare a suo modo. Si viene a conoscenza delle varie domande che il padre si pone, perché per molto pensa che la colpa sia sua, e tutti i dubbi che ne comporta lo faranno vacillare senza però arrendersi. Confrontandosi con chi sta vivendo o con chi ha vissuto la sua stessa situazione lo rende meno solo ma allo stesso tempo lo rende triste, perché nessuno meriterebbe questo.

Toccante è la dedica del libro:


foto via Instagram























Concludo dicendo che questo racconto vero è straziante quanto necessario da leggere. Bellissimo è il legame che il padre ha con il figlio, disposto a compiere sacrifici e non pensare ad altro che a lui pur di aiutarlo. Un inno all'amore genitoriale, a non mollare mai nonostante la difficoltà della strada da percorrere.

L'unica pecca è il ritmo lento per quasi metà racconto, ma dopo la ripresa è notevole.


VOTO FINALE

3 E MEZZO/5

⭐⭐⭐ e mezzo

BUONO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.



Grazie ♥ 

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