mercoledì 28 luglio 2021

"L'acqua del lago non è mai dolce" di Giulia Caminito | Recensione


foto via Instagram


L'acqua del lago non è mai dolce
Giulia Caminito

Prezzo copertina: 18,00€
Bompiani Editore



TRAMA

Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d'acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall'indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subito Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c'è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un'esistenza priva di orizzonti.


RECENSIONE


Antonia è una donna caparbia e combattente. La vita l’ha messa sempre a dura prova e anche quando deve occuparsi del marito disabile (dopo un incidente al lavoro abusivo e senza copertura assicurativa) e i quattro figli non ha mai perso la grinta. È lei che gestisce tutto e quello che dice bisogna farlo. Svolge le pulizie nelle famiglie senza un contratto stabile, ogni spesa è gestita meticolosamente e nulla va sprecato. I figli indossano vestiti di seconda mano o pagati pochi spiccioli, adottano libri usati, non hanno né TV né cellulare e nessun tipo di agio. Tutto quello che nella norma sembra ovvio avere, per loro non lo è. In casa non esiste privacy e difficilmente sono concessi momenti di divertimento.

Antonia vuole che l’unica figlia vada bene a scuola. Così, Gaia deve impegnarsi, studiare, prendere ottimi voti, diplomarsi, laurearsi e trovarsi un lavoro regolare e stabile. Tutto il resto non ha importanza.

Gaia accetta questa vita con abnegazione: studia fino a stare male, si impegna con ogni fibra del suo essere, viene anche presa in giro in classe per le sue orecchie a sventola e i suoi vestiti non alla moda, ha legami molto altalenanti con i suoi coetanei, ma lei prosegue passiva e sottomessa. Gaia però a volte perde il controllo. La sua rabbia prende il sopravvento e la ragione è momentaneamente accecata. Arriva anche al punto di farsi scivolare addosso qualsiasi situazione e abituata alle amicizie false, si renderà conto troppo tardi di quell’unica amicizia vera che aveva.


Gaia racconta in prima persona gli eventi della sua vita coinvolgendo chi legge. Il suo è un vissuto tormentato, soffocante, difficile, confusionario, aggrovigliato in mille doveri e dispiaceri. È passiva, perché non può fare altro che ubbidire alla madre, ma allo stesso tempo è attiva perché a suo modo si ribella. Le cose non sempre vanno come si spera, ma a volte la vita è davvero un percorso ad ostacoli. Lei vive come se fosse stata impostata a non cadere mai, ma lei cadrà tante volte e sempre di più i sentimenti si complicheranno.


L’acqua del lago non è mai dolce è un romanzo diretto, privo di smancerie o sentimentalismo, crudo che racconta una realtà che facciamo fatica a credere possa essere reale. Qui le emozioni si fanno sentire poco alla volta anche dopo qualche giorno dalla lettura del libro e c’è rabbia, frustrazione, paura, ma anche empatia e dispiacere.


Lo stile di scrittura è a tratti ricercato a tratti semplice. Ci sono molti flashback , quindi si consiglia un minimo di attenzione ai dettagli.


Il libro sembra come una successione di momenti significativi narrati come un lungo flusso di pensieri. Chi legge simpatizza con Gaia, la sostiene, la sgrida, ma deve riconoscerle che tutta la sua rabbia non è da biasimare.

Il finale aperto lascia misteri e domande senza risposta.


In conclusione questo è un libro che va dosato e che necessita di un po' di ragionamento. La vita e i pensieri di Gaia ti faranno mancare il respiro, ti faranno sentire come se fossi chiusa in gabbia troppo stretta per distenderti e troppo bassa per alzarti.

Mi sarebbe piaciuto si fossero presi in considerazione anche altri punti di vista, ma solo con il punto di vista di Gaia il groviglio di emozioni è già molto impegnativo da gestire.


VOTO FINALE

⭐⭐⭐⭐

4/5

BELLO





Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti e buona lettura ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.


Grazie ♥ 

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