mercoledì 6 ottobre 2021

“Abbiamo sempre vissuto nel castello” di Shirley Jackson | Recensione

 

foto via Instagram


Abbiamo sempre vissuto nel castello

Shirley Jackson

Adelphi Editore

prezzo copertina: 12,00€



Credo che Shirley Jackson non abbia bisogno di presentazioni; mancavo solo io a non aver letto ancora nulla della scrittrice – o almeno, non un racconto.

Se Abbiamo sempre vissuto nel castello mi ha destabilizzata così, come posso affrontare il resto delle sue opere?

Andiamo però con ordine.


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Mi chiamo Mary Katherine Blackwood. Ho diciott’anni e vivo con mia sorella Costance. Ho sempre pensato che con un pizzico di fortuna potevo nascere lupo mannaro, perché ho il medio e l’anulare della stessa lunghezza, ma mi sono dovuta accontentare. Detesto lavarmi, e i cani, e il rumore. Le mie passioni sono mia sorella Costance, Riccardo Cuor di Leone e l’Amanita phalloides, il fungo mortale. Gli altri membri della famiglia sono tutti morti.”

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Qui sopra citato è l’incipit del libro in questione che mette fin da subito le idee chiare. Questo libro non è una favola della buonanotte.


Mary e Costance sono due sorelle che vivono isolate dal mondo nella loro dimora di famiglia. Solo che la famiglia Blackwood non c’è più: a parte lo zio Julian, tutti gli altri componenti sono morti avvelenati sei anni or sono.

Mary si reca due volte la settimana al villaggio per procurare i viveri necessari ricevendo astio da parte dei compaesani, per poi ritornare a casa dalla sua amata sorella come se nulla fosse successo. Costance e Mary hanno un legame indissolubile e folle. Sì, folle, perché una delle due è l’artefice della strage della famiglia. Il caso, però era stato archiviato per mancanza di prove ed etichettato come malati di mente i superstiti. Per sei anni hanno vissuto nel loro mondo isolato delimitato da precisi confini all’insegna di azioni quotidiane e stranezze varie, senza mai rievocare l’accaduto, pur sapendo bene la verità.

Ad un certo punto, però, un loro cugino si presenta senza annunciarsi alla loro dimora, rompendo il quasi malefico equilibrio delle cose. Il cugino non ha la minima idea che questo sarà motivo di conseguenze catastrofiche.



Non riesco a rendere giustizia al libro, perché...solo leggendolo potete capire il motivo. Difficile andare oltre, soprattutto perchè è quel tipo di libri che va snocciolato pagina dopo pagina.


Il punto di vista è interno di Mary, i dialoghi sono ben studiati, l’atmosfera descritta trasmette quel senso di angoscia, timore e oscurità costante.

Lo stile di scrittura è talmente impeccabile che ci si ritrova incastrati in questo strano, folle, magico, sinistro e fiabesco racconto che di fiabesco non ha nulla. È tutto al limite dell’irrealtà, ma è proprio per questo che cattura.

Abbiamo sempre vissuto nel castello è disturbante, infimo e ti ricorda che il male si può nascondere anche negli animi più innocenti.

È del tutto normale non capire quasi nulla per buona parte del libro. Il consiglio che mi sento di dare è quello di aprire la mente e lasciarsi trasportare da questa insana perla letteraria.


VOTO FINALE

5/5

⭐⭐⭐⭐⭐

STUPENDO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti e buona lettura ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.



Grazie ♥ 

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