mercoledì 23 marzo 2022

"Niente di nuovo sul fronte occidentale" di Erich Maria Remarque | Recensione

foto via Instagram


Niente di nuovo sul fronte occidentale

Erich Maria Remarque


Neri Pozza editore

prezzo copertina: 12,00€



♦♦♦♦♦

Gioventù di ferro. Gioventù! Nessuno di noi ha più di vent’anni. Ma giovani? La nostra gioventù se n’è andata da un pezzo. Noi siamo gente vecchia.”

♦♦♦♦♦



TRAMA

Niente di nuovo sul fronte occidentale racconta la dura vita in trincea durante la Prima Guerra Mondiale.

Paul Bäumer ha poco più di diciannove anni, ma assieme ai suoi amici deve lasciare la scuola per arruolarsi alla chiamata dell’esercito tedesco. Ben presto tutti capiranno cosa vuol dire essere in guerra, combattere, uccidere, cercare di sopravvivere alla sete e alla fame e ad arrangiarsi con le poche e scarse risorse che lo Stato consegna. Devono imparare a gestire il panico, aiutare chi è in difficoltà, scoprire ogni trucco necessario per schivare colpi mortali e nascondersi dai nemici.


RECENSIONE

È alquanto difficile rimanere indifferenti davanti a questi giovani la cui vita viene annientata dall’orrore dello sconto. Una vita volta a servire il proprio Paese, dilaniata da ferite mortali e amputazioni che segnano sia a livello fisico sia a livello mentale chi le subisce e da armi che spesso i soldati imparano il funzionamento direttamente sul campo di battaglia.

Chi legge percepisce la paura, il coraggio, la rassegnazione e il lato umano di Paul e di tutto il gruppo. La guerra li ha plasmati, trasformati in macchine che si muovono all'unisono con le armi, ma sono pur sempre dei giovani con le loro debolezze, paure e ambizioni.

Grazie a uno stile di scrittura semplice e diretto e al punto di vista in prima persona di Paul, l’autore ci regala una delle opere più emozionanti e strazianti che riguarda il primo scontro mondiale.

Offre numerose riflessioni, coinvolge fin dalla prima pagina ed è commovente la fine, dove si capisce il perché del titolo.



Ha ragione: non siamo più giovani, non ci interessa più dare l’assalto al mondo. Siamo dei profughi, fuggiamo da noi stessi. Avevamo diciott’anni, e cominciavamo ad amare il mondo e l’esistenza: ci hanno costretti a spararle contro. La prima granata ci ha colpiti al cuore. Siamo esclusi ormai dall’attività, dal lavoro, dal progresso, non ci crediamo più. Crediamo alla guerra.”



VOTO FINALE

5/5

⭐⭐⭐⭐⭐

MERAVIGLIOSO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti e buona lettura ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.



Grazie ♥ 


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