venerdì 11 ottobre 2019

"Il Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas | Qualche pensiero






Il Conte di Montecristo

Alexandre Dumas (padre)










Einaudi editore
Prezzo copertina 16,00€





Per un romanzo così largamente conosciuto forse è inutile riportare la trama o tentare di scrivere una recensione, perché è davvero difficile, soprattutto per il numero di vicissitudini che sarebbero un continuo spoiler non molto gradito per chi come me arriva solo adesso (e non c'è niente di male: ognuno ha i suoi tempi) a leggere questo capolavoro.
Sì, Il Conte di Montecristo lo ritengo un capolavoro costruito con una tale maestria, tanto da essere il romanzo più emozionante che abbia letto fino adesso e tenterò di dirvi perché.

Ambientazione e storia
Le descrizioni ricercate dei paesaggi e di tutti i luoghi in generale offrono un'immagine ben nitida che fa da sfondo alle vicende raccontate in Italia, in Francia e nelle isole del Mediterraneo con uno stile molto semplice rendendo la lettura molto scorrevole.
Siamo in un arco temporale che va dal 1815 al 1838, quindi a cavallo tra la fine del regno di Napoleone e il regno di Luigi Filippo. Il contesto storico è presente soprattutto nella prima parte del romanzo.

Personaggi
Ogni personaggio citato ha un ruolo ben preciso da svolgere. Nessuno spunta a caso e anche la comparsa ha un piccolo ruolo importante per una determinata scena. Tutti hanno anche una loro caratteristica ben precisa, proprio per dare un giusto spazio a tutti. Alcuni sono stati delle rivelazioni e nel corso della storia si evolvono, mentre altri rimangono statici.
♦ Edmond Dantès è il personaggio su cui gravita l'intero romanzo. La genialità con cui è stato creato ha qualcosa di incredibile e sarà molto difficile - anzi, oserei dire quasi impossibile - separarsi dalle sue sfaccettature.

Argomenti
Vengono trattati molti temi importanti come: giustizia/ingiustizia, vendetta, azione, perdono, compassione, amore, tradimento, coraggio, speranza. 

Struttura
Il romanzo è strutturato come ad incastro. Piano piano ogni tassello trova il tuo posto e il cerchio si chiude sotto ogni punto di vista.

Pagine e stile
Un "mattone" di più di 1000 pagine fa strabuzzare gli occhi, ma lo stile e il ritmo sono talmente ben studiati che il lettore si ritrova a sfogliare pagina dopo pagina senza nemmeno rendersene conto.
Il coinvolgimento è immediato ed è davvero difficile riuscire a staccare gli occhi dalle pagine.
La suspense è costante fino alla fine.
La verità viene snocciolata a tempo debito con una tale intensità da procurare i brividi in molte scene.

Finale
Il finale può essere interpretato sia come un finale aperto sia come un finale degno per questo tipo di opera.

È doveroso ammettere che probabilmente ci sono dei dialoghi che si sarebbero potuti evitare e qualche fatto - che non posso citare - sono al limite della fantasia, però questi sono ostacoli che si possono benissimo superare.

Il Conte di Montecristo merita di essere letto con il dovuto tempo di cui una persona necessita. Le vicende raccontate sono tante e potrebbero creare confusione, ma se la lettura viene accompagnata dalla stesura di qualche appunto - per chi come me ha paura di dimenticare qualcosa - vi troverete a svoltare l'ultima pagina con il cuore in gola per la forte emozione che il libro suscita.
Il modo in cui tutto trova un senso è stupendo e le sensazioni provate sono contrastanti e molto profonde.
Alla fine il lettore si ritrova ad avere già nostalgia di tutti i personaggi e di volere sapere cosa succede dopo... 

Probabilmente ho detto nemmeno la metà di quello che avrei voluto, ma credetemi, questo romanzo mi ha mandato in euforia sotto ogni punto di vista.
Mai avrei pensato che un romanzo potesse suscitarmi così tanta emotività e giuro che quando ho detto che alcune scene mi hanno fatto venire i brividi per quanta potenza trasmettevano, è vero.

Concludo lasciando una delle descrizioni del Conte che più mi ha colpita.


     "[...] che si trattasse di un prestigio artificioso o naturale, il conte attirava l'attenzione ovunque andasse. Non era il suo abito nero, di taglio impeccabile, peraltro, ma semplice e privo di decorazioni; non era il panciotto bianco senza ricami; non erano i pantaloni che cadevano su un piede dalla forma più delicata: erano la carnagione olivastra, i capelli neri ondulati, il viso calmo e puro, l'occhio profondo e malinconico, era infine la bocca disegnata con una meravigliosa finezza e che assumeva così facilmente l'espressione di un altero disdegno a fare sì che tutti gli sguardi si fissassero su di lui. Potevano esserci uomini più belli, ma di certo non ce n'erano di più significativi, ci sia permessa questa espressione: nel conte tutto voleva dire qualcosa e aveva un valore, perché l'abitudine del pensiero utile aveva conferito ai suoi lineamenti, all'espressione del suo volto e a ogni suo minino gesto una mobilità e una fermezza incomparabili."


Inutile dire che consiglio vivamente la lettura e vi ritroverete senza parole



VOTO FINALE
5/5
⭐⭐⭐⭐⭐
EMOZIONANTE


Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica



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Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.


A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.


I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.


Grazie ♥ 

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