mercoledì 15 luglio 2020

“La stanza di Giovanni” di James Baldwin | Recensione

foto via Instagram




 “Ogni singola parte di me urlava no!,

 ma il tutto di me stesso disse a bassa voce

 sì.”








La stanza di Giovanni

James Baldwin

Fandango Libri

Prezzo copertina: 17,50€


TRAMA

David, un giovane newyorkese in fuga da se stesso, è approdato a Parigi nel tentativo di affrancarsi dalla propria educazione, e dalla vita da ragazzo perbene che sembra essergli stata cucita addosso. Mentre la sua fidanzata, Hella, è in Spagna per riflettere sul futuro della loro storia, in un bar David conosce Giovanni, impertinente e luminoso, e ne rimane irrimediabilmente attratto. E dal loro incontro, dal primo momento in cui entra nella sua stanza, piccola e disordinata, saprà di essere perduto, che né la vergogna né la paura riusciranno a riportarlo a casa. Diviso tra Hella che incarna il desiderio di normalità, il sogno di una tranquilla vita americana, e Giovanni che invece è forza, cuore e istinto, David attraversa le strade di Parigi, vede i colori e le stagioni passare, sente passioni e bisogni taciuti riemergere e chiedere il conto. La difesa della propria identità implica sempre una lotta dolorosa, e così è anche per David, solo che la sua debolezza e la sua indecisione faranno soffrire tutti coloro che lo amano e che lui stesso ama. Come ha dichiarato lo stesso Baldwin in un'intervista del 1984: "La stanza di Giovanni parla di quello che succede se hai paura di amare".


COSA NE PENSO

David convive con un grosso dissidio interiore, perché cuore e cervello sono in continua lotta tra loro creando una confusione quasi impossibile da gestire. Questo senso di confusione si percepisce anche durante la lettura, perché il lettore vorrebbe aiutare il protagonista, interagire con lui per fargli capire che in realtà David sa perfettamente quello che il cuore gli urla, ma quando il cervello impone la sua negazione con la stessa forza la sfida è molto difficile.

Fin dal primo incontro tra David e Giovanni sembrerebbero predestinati a vivere una vita assieme. I due iniziano a costruire un bel rapporto di amicizia fino ad arrivare quasi ad un rapporto d'amore – emotivo, non solo fisico. Il problema sorge quando Hella, la ragazza di David si ricongiunge con lui a Parigi e il legame tra i due ragazzi entra in crisi – soprattutto dopo un evento successo a Giovanni.

David, però, dei dubbi ce li aveva già prima, quando frequentava la stanza di Giovanni, dove il disordine regnava sovrana; eppure gli bastava girarsi ad ammirare il corpo dormiente del suo amante per tranquillizzarsi, ma anche questa tranquillità sembrava effimera.

David è un personaggio che sceglie senza rendersi conto l'unica strada che lo porterà a vivere una vita vuota, perché senza amore che vita è? In quella stanza lui ama, ma arriva ad un certo punto in cui sente qualcosa che lo blocca e lo riporta sulla strada a cui lui sente di non appartenere.

Vuole amare, ma non sa chi. Vuole scegliere ma non sa chi e alla fine si ritrova ad aver paura di amare. Resta nel mezzo, senza avere il coraggio di prendere la decisione più importante della sua vita.

È cosa ben nota che l'amore è uno dei sentimenti più difficili da gestire, ma con coraggio, determinazione e aiuto reciproco si può superare ogni ostacolo.

David invece fugge da sé stesso. Non accetta la sua natura e di conseguenza non riesce ad amare gli altri. Rimane nel dubbio, lasciandosi così scivolare delle opportunità importanti.

Il finale aperto lascia l'amaro in bocca e il dispiacere per il protagonista incapace di farsi animo e amare chiunque gli suggerisca il cuore.


Avevo aspettative molto alte per questo libro, ma il livello emotivo quello bello potente da rimanere a bocca aperta alla fine non è arrivato. Ho fatto un po' fatica a gestire i salti temporali. Infatti, il romanzo si alterna tra flashback – scritti con il tempo passato – e il tempo presente dal punto di vista di David.

Da questo romanzo mi aspettavo qualcosa in più. Più dubbi, più azione, più dialoghi, più domande, più possibili soluzioni, ma tutto questo non l'ho percepito.

Il romanzo suscita molta tristezza e un senso di dispiacere indescrivibile. Nella vita attuale vivono anime così in dubbio con il mondo e con sé stessi; sono persone che hanno bisogno di aiuto per lavorare su sé stessi, ma molto spesso è la società stessa a imporre la sua idea di “giusto o sbagliato” e non permette di far sentire alcune voci più flebili.


Il romanzo però mi è piaciuto nel complesso, nonostante ci siano dei difetti su ritmo della storia – a volte un po' lento e confusionario –, alcuni stereotipi/pensieri comuni sempre imposti dalla società incapace di guardarsi per davvero intorno ed emotivamente parlando mi ha colpito in modo diverso da quello che pensavo, ma è una lettura utile da leggere per riflettere e porsi qualche domandina.


VOTO FINALE
3/5
⭐⭐⭐
BUONO


Vi ispira il libro? Lo avete letto? E se lo avete letto cosa ne pensate?


Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.


Grazie ♥

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