mercoledì 8 luglio 2020

"Tweak - Growing up on methamphetamines" di Nic Sheff | Recensione

 
foto via Instagram
                


 “It was like being in a car

with the gas pedal slammed down to the floor and nothing to do but hold on 

and pretend to have some semblance of control. 

But control was something I'd lost a long time ago.”








Tweak - Growing up on methamphetamines

Nic Sheff

Atheneum

(Lingua Inglese)


♦♦♦♦♦



♦ [Si consiglia la lettura di tale libro dopo aver letto Beautiful boy di David Sheff]

PREMESSA IMPORTANTE: questo libro l'ho acquistato in lingua inglese in formato kindle. Non ho mai fatto test che valutassero con precisione il mio livello di inglese, ma durante la mia carriera scolastica sono sempre stata nella media. Dopo qualche anno ho sentito il desiderio di riscoprire l'inglese anche attraverso i libri, costatando di avere sì ancora tante lacune, ma nel complesso qualcosa mi ricordo ancora – nello scritto. Sono riuscita a capire il significato generale anche nelle parti più “complesse” senza ricorrere troppo al dizionario.

Mi dispiace non essere più precisa, ma ci tenevo a dire questo aspetto.


♦♦♦♦♦


TRAMA

Nic Sheff was drunk for the first time at age eleven. In the years that followed, he would regularly smoke pot, do cocaine and Ecstasy, and develop addictions to crystal meth and heroin. Even so, he felt like he would always be able to quit and put his life together whenever he needed to. It took a violent relapse one summer in California to convince him otherwise. In a voice that is raw and honest, Nic spares no detail in telling us the compelling, heartbreaking, and true story of his relapse and the road to recovery. As we watch Nic plunge into the mental and physical depths of drug addiction, he paints a picture for us of a person at odds with his past, with his family, with his substances, and with himself. It's a harrowing portrait—but not one without hope.



COSA NE PENSO

In Beautiful boy è stata la voce del padre David Sheff a narrare le vicende riguardanti il figlio dipendente dalla droga. Qui, invece, è lo stesso Nic a prendere parola e rendere partecipi alle sue gioie e dolori.

In età ancora molto piccola scopre il mondo delle dipendenze che con il passare del tempo lo travolge con tale potenza da non lasciarlo mai più andare. Più volte nel libro precedente viene ribadito che dalla droga non si guarisce mai. Si possono provare varie opzioni per cercare di gestire la dipendenza, ma la strada della riabilitazione dura tutta una vita: questo libro ne è una dimostrazione lampante.

Nic mette a nudo i suoi momenti di felicità trascorsi negli anni con le rispettive famiglie del del padre e della madre separati, anche se con il padre ha un rapporto più profondo, ma è nei momenti in cui la droga prende il sopravvento che il lettore si trova di fronte ad una vita che viene continuamente ripresa dal circolo vizioso negativo.

Nic frequenta molti percorsi di riabilitazione e quando sembra di avere la sua vita in pugno cede di nuovo e si ritrova in strada, senza un soldo, senza una casa, senza un lavoro o con un amore tossico. È costretto a rubare, a chiedere soldi, a prostituirsi pur di avere qualche spicciolo o ricevere in cambio la dose quotidiana di droga. Ha pochissimi momenti lucidi e di determinazione, perché subito viene ribaltato di nuovo nel tunnel oscuro della droga.

È un racconto straziante, triste, ma necessario da leggere. Fa capire che dalla dipendenza – di qualsiasi dipendenza si tratti – non bisogna mai abbassare la guardia, anche se hai a disposizione tutti gli aiuti di questo mondo, la forza di volontà dipende da te stesso. È un lavoro arduo, ma deve essere svolto con costanza per la tutela propria e degli altri.

Una persona esterna giudicherebbe in modo negativo quasi ogni gesto del protagonista, scendendo nei luoghi comuni del “è sbagliato”, ma proviamo per un attimo a metterci nei panni di un bambino che scopre questo mondo malato e ci cresce. Come può rendersi conto della gravità della cosa se lui stesso non è in grado di vedere il problema – o lo fa, ma quasi subito perde la volontà di affrontare?

La dipendenza è qualcosa che non puoi controllare con facilità. A volte una persona non si rende nemmeno conto, oppure non vuole aprire gli occhi e accettarla. È qualcosa di astratto, magnetico che ti prende senza rendertene conto e questa forza sembrerà essere sempre a un passo davanti a te.

Nic stesso si pone molte domande, sul perché si sia abbassato a rubare, perché non riesce a rimanere pulito per un periodo lungo e quando pensa di esserne uscito ci ricasca di nuovo. Tocca il fondo, sale in superficie, poi ricade di nuovo e di nuovo ritorna in superficie. Una montagna russa di emozioni, soddisfazioni e perdite da cui risulta difficile rimanere apatici.

Nic ha fatto un percorso di cure – e lo sta facendo tuttora. Ha avuto il coraggio e la forza di rendere pubblica questa parte di vita e se ne deve riconoscere lo sforzo.

L'unica pecca è che anche in questo romanzo la parte iniziale è molto lenta e alcune parti sono confuse, non si capisce bene dove vuole andare a parare. Rispetto al libro del padre qui si evince molto di più la parte emotiva, aggiungendo qualche dettaglio in più.



VOTO FINALE
3 E MEZZO/5
⭐⭐⭐ E MEZZO
BUONO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.


Grazie ♥ 

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