giovedì 1 aprile 2021

“Il compagno” di Cesare Pavese | Recensione

 

foto via Instagram


Il compagno

Cesare Pavese

Einaudi - ET scrittori

prezzo copertina: 10,00€



Per capire le cose bisogna studiare, non le sciocchezze che insegnavano a scuola a noialtri, ma com’è che si legge il giornale, com’è fatto un mestiere, chi comanda nel mondo. Si dovrebbe studiare per saper fare a meno di quelli che studiano. Per non farsi fregare da loro. Già allora capivo che la strada è questa. Per studiare così c’era certo un sistema. C’era qualcuno che sapeva tutto questo. Ma trovarlo, e fargli capire che avevo capito.”



TRAMA

Pablo è un giovane che ama suonare la chitarra. Lavora in una tabaccheria a Torino, ma è ancora incerto su quale strada della vita intraprendere. Dopo che il suo amico Amelio è costretto a letto per un brutto incidente in moto, Pablo inizia a frequentare la sua ragazza Linda e se ne innamora, ma l’equilibrio si spezza e lui ritorna a suonare e cantare nei bar con i suoi amici.

Nella seconda metà del romanzo Pablo si trasferisce a Roma. È nel periodo del fascismo e il nostro protagonista si rende conto della realtà politica del tempo, anche grazie a Gina e altri personaggi della zona. Saprà cosa vuol dire scappare, salvarsi la pelle, essere rinchiuso in prigione e resistere alle avversità.


RECENSIONE

Questo è un romanzo politico dove il senso di smarrimento e la presa di coscienza di un giovane ragazzo ai tempi del fascismo sono il centro della trama.

La prima parte del romanzo si dilunga in descrizioni un po' superflue e dialoghi poco lineari, mentre nella seconda il libro decolla.

Il linguaggio è molto vicino a quello parlato, il punto di vista è quello di Pablo ma anche gli altri personaggi hanno modo di esprimere i loro pensieri.

Pablo è spaesato, confuso ed è anche in balia dell’amore.

Dopo essersi trasferito a Roma, però inizia ad interessarsi alla vita politica e grazie a Gina e altri personaggi imparerà il senso del dovere e non arrendersi anche quando la situazione è critica.

Si percepisce la confusione iniziale del protagonista, ma è più forte la sua decisione nel finale, dove con poche parole Pablo confessa di non volersi arrendere, di voler rimanere nella ribellione antifascista e di avere fiducia in un futuro più roseo nonostante la situazione difficile.

Interessanti sono anche i vari confronti che Pablo fa tra Torino e Roma e di come entrambe le città lo facciano sentire una persona diversa.


Il modo con cui si è snodato la maggior parte dello sviluppo, però mi ha lasciata perplessa. I personaggi sono poco caratterizzati, molte frasi sono confuse e i dialoghi a volte sono troppo caotici tanto da perdere il filo del discorso.

Nonostante questo, è un libro che a suo modo coinvolge, perché l’idea di base e l’ambientazione riescono ad attirare l’attenzione.



VOTO FINALE

3/5

⭐⭐⭐

BUONO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti e buona lettura ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.



Grazie ♥ 

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