venerdì 4 febbraio 2022

"L'Agnese va a morire" di Renata Viganò | Recensione

foto via Instagram


L’Agnese va a morire

Renata Viganò


Einaudi

prezzo copertina: 12,00€



La forza della resistenza era questa: essere dappertutto, camminare in mezzo ai nemici, nascondersi nelle figure più scialbe e pacifiche. Un fuoco senza fiamma né fumo: un fuoco senza segno.”



TRAMA [quarta di copertina]


«L'Agnese va a morire è una delle opere letterarie più limpide e convincenti che siano uscite dall'esperienza storica e umana della Resistenza. Un documento prezioso per far capire che cosa è stata la Resistenza [...]. Più esamino la struttura letteraria di questo romanzo e più la trovo straordinaria. Tutto è sorretto e animato da un'unica volontà, da un'unica presenza, da un unico personaggio [...]. Si ha la sensazione, leggendo, che le Valli di Comacchio, la Romagna, la guerra lontana degli eserciti a poco a poco si riempiano della presenza sempre più grande, titanica di questa donna. Come se tedeschi e alleati fossero presenze sfocate di un dramma fuori del tempo e tutto si compisse invece all'interno di Agnese, come se lei sola potesse sobbarcarsi il peso, anzi la fatica della guerra [...]». (Sebastiano Vassalli)



RECENSIONE

Siamo in Emilia Romagna durante la Seconda Guerra Mondiale. Il territorio di tutte le nazioni coinvolte è devastato dai bombardamenti, dalla fame, dai rastrellamenti che i nemici compiono senza pietà, eppure c’è chi nonostante la devastazione resiste.

I partigiani non si arrendono ai tedeschi, scappano nascondendosi al meglio infiltrandosi nelle personalità meno sospette e compiono azioni rischiose, anche perché gli aiuti da parte degli alleati non arrivano.


Agnese è una delle tante persone che fa parte del gruppo dei partigiani. Non è mai stata interessata alla politica, ma dopo l’arresto del marito, che per quanto possa sperare in fondo sa che non lo rivedrà mai più, inizia a collaborare facendo la staffetta di collegamento. Non teme il gelo o la pioggia, ha solo pochi vestiti addosso, cammina anche con le ciabatte nel fango e con la sua inseparabile bicicletta nulla sembra fermarla. Porta cibo e armi nascosti dentro alla sporta per arrivare ai vari punti di ritrovo sfidando la sorte.


Il suo contributo alla lotta clandestina prese il carattere di un lavoro costante, eseguito con semplicità, con disciplina, come fosse sprovvisto di pericolo. Temeva soltanto di non fare abbastanza, di non riuscire a comprendere, di sbagliare a danno degli altri. Era contenta quando le dicevano “brava”, come una scolara promossa”.


Quante lacrime nascoste e quanta forza di volontà racchiude questa donna!


Ma chi è ancora Agnese?


Agnese è il simbolo del sacrifico e della resistenza. Anche se non vedrà mai realizzare la pace in modo concreto è l’incarnazione anche di chi ce l’ha fatta.

Racchiude la perdita e la vittoria, la forza e la debolezza, la lotta e la pace.

Incarna ogni persona che lotta per un ideale e anche se cade, quell’idea rimarrà sempre.


L’Agnese va a morire è un romanzo di ispirazione autobiografica, in quanto la stessa scrittrice ha fatto parte della resistenza con il marito, mettendo alla luce uno spaccato di realtà crudo e ingiusto della guerra.

Tutti i personaggi che si incontrano sono ben definiti nella loro personalità e nella loro storia, diversi per nazione, ma uniti per un unico obbiettivo comune: la resistenza.


È un romanzo emozionante, sofferente, tempestato di forza di volontà, obbiettivi raggiunti e perdite, raccontato con uno stile di scrittura quasi colloquiale per rendere la lettura scorrevole; difficile è staccarsi dalle pagine.

Non so dare giustizia a questo romanzo: vi consiglio vivamente la lettura.



Ogni uomo, ogni donna poteva essere un partigiano, poteva non esserlo. Questa era la forza della resistenza”.




VOTO FINALE
5/5
⭐⭐⭐⭐⭐
BELLISSIMO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti e buona lettura ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.


Grazie ♥ 

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