giovedì 10 novembre 2022

"La bestia umana" di Émile Zola | Recensione

foto via Instagram

 


La bestia umana

Émile Zola


Bur Rizzoli - classici moderni

numero pagine: 369

prezzo copertina 11,oo€

 


La bestia umana è il diciassettesimo libro del Ciclo dei Rougon-Macquart in cui Zola aveva come obiettivo quello di raccontare la decadenza di una famiglia generazione dopo generazione. Siamo nel periodo del romanzo naturalista, dove l’autore pone particolare attenzione alle leggi naturali che governano l’uomo che non ha nessuna possibilità di scampo dal pessimismo, dalla violenza, perché non c’è modo di andare contro alle leggi del sangue – che si trasmettono di padre in figlio, di madre in figlia.


I protagonisti che aprono questo romanzo sono Roubaud e Séverine che vivono un matrimonio infelice. Quando Séverine confessa di essere stata abusata e violentata dal suo tutore quando era poco più che un’adolescente, il marito si sente in dovere di uccidere il signor Grandmorin. Il delitto si consuma in quello che è il simbolo del progresso dell’Ottocento, ovvero il treno. Tutto sembra andare secondo i piani fino a quando il giovane macchinista Jacques Lantier accenna di aver visto qualcosa dell’accaduto.

Le indagini, però, vengono insabbiate dalle forze politiche e il caso viene archiviato, perché la vittima è un illustre volto pubblico ed essendo state portate a galla le sue violenze passate (non solo ai danni di Séverine) avrebbero portato ulteriore scandalo.

La questione sembra già chiudersi, ma tra Roubaud, Séverine e Jacques si instaura un particolare legame, perché i primi sanno di essere stati scoperti e cercano in tutti i modi di tenere a bada l’unico testimone. Inoltre, tra Séverine e Jacques si consuma un amore proibito.


Da qui la trama si snoda in una serie concatenata di azioni, causa ed effetto, dove altri numerosi personaggi si muovono in un contesto cupo, di tormento psichico, di istinto omicida/suicida e sessuale.

Si agisce per vendetta, potere, orgoglio e ossessione. Alla fine tutti in modo diverso cadranno, perché per quanto il progresso tecnologico è volto a migliorare il mondo, l’umanità rimarrà sempre brutale e assetata di negatività e atrocità. È inevitabile e non c’è scampo, perché sono aspetti che si alimentano a vicenda. Il libero arbitrio è sottomesso alla natura: è questo il destino dell’umanità.

La bestia umana altro non è che lo stesso uomo in preda a questi istinti naturali negativi, mentre il treno viene presentato come se avesse componenti umane – e si parla di antropologizzazione e scambio di caratteristiche.

Il ruolo dell’uomo è sempre quello dominante e potente, voglioso di avere sempre tutto sotto controllo e agisce slealmente pur di salvare la faccia, mentre la donna viene rilegata nella parte debole, bisognosa di essere salvata e presa in possesso al piacimento degli altri.

I dialoghi sono ridotti all’osso, perché i personaggi comunicano attraverso il linguaggio del corpo e l’espressione facciali, mentre l’ambiente ferroviario e quello circostante è descritto minuziosamente.


Questa è una lettura cruda, sanguinolenta dove la morte, la brutalità e l’ossessione tormentano i protagonisti, che sebbene vogliano resistere a tali tentazioni animalesche, alla natura non si comanda e saranno costretti a percorrere l’unica strada possibile, ovvero quella della sconfitta.



VOTO FINALE

5/5

⭐⭐⭐⭐⭐

BELLISSIMO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti e buona lettura ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.



Grazie ♥ 

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