mercoledì 12 aprile 2023

"L'avversario" di Emmanuel Carrère | Recensione

foto via Instagram





Emmanuel Carrère
L’Avversario


Adelphi edizioni
prezzo copertina: 17,00€

Traduzione a cura di Eliana Vicari Fabris



RECENSIONE


9 gennaio 1993. Jean-Claude Romand è protagonista di un fatto di cronaca nera, in quanto ha ucciso la moglie, i suoi due figli e i suoi genitori.

Era un medico, più precisamente specializzato nel settore della ricerca ed era così capace da lavorare per l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ma era talmente bravo a destreggiare la sua vita di marito, padre e lavoratore da non far sospettare a nessuno che la sua parte lavorativa fosse tutta una farsa.



Di norma una bugia serve a nascondere una verità, magari qualcosa di vergognoso, ma reale. La sua non nascondeva nulla. Sotto il falso dottor Romand non c’era un vero Jean-Claude Romand.”



Per quasi vent’anni Romand ha costruito un castello di menzogne e se l’è cavata, fino a quando si è trovato con le spalle al muro. Forse è per questo che ha compiuto quel gesto estremo o c’erano altre ragioni?


L’autore immagina cosa l’assassino provasse nei momenti in cui in teoria sarebbe dovuto essere al lavoro, ma che in realtà era in dimore temporanee, tra solitudine e relazioni extra-coniugali ed è inevitabile lo shock: come ha fatto a nascondere tutto questo per così tanto tempo?

Pensava poi di dire la verità? Pensava di riflettere sulle sue scelte? Romand si definisce un padre e un marito sincero, ma come si può credergli dopo quello che ha fatto?



L’Avversario è un libro di cronaca in bilico tra no-fiction e fiction, perché la strage è realmente accaduta, ma le varie argomentazioni sono frutto dell’autore che non giustifica, non assolve e non compatisce. Si limita e mettere nero su bianco un fatto di cronaca lasciando a chi legge la libertà di elaborare un proprio pensiero.



Lo stile di scrittura è quello tipico di Carrère per scioltezza e freddezza nel raccontare gli eventi, ma pecca in quello che mi aspettavo fosse il fulcro del libro, ovvero l’approfondimento psicologico del personaggio.

Lo stesso autore è entrato in contatto con Jean-Claude e il suo avvocato, ha assistito alle udienze per capire come mai un fatto del genere lo abbia così turbato. Questo turbamento si percepisce proprio per il dubbio di non sapere dove collocarsi, se tra la compassione e il disprezzo. Non si riesce a dare una risposta netta e questo non è da biasimare, ma date le premesse ci si aspetta ragionamenti più articolati dove si scava nella mente. Vengono accennati episodi di depressione e totale isolamento di Romand dopo degli eventi precisi; possibile che sia stato così bravo da imbrogliare tutti? Perché non si scava a fondo su questo? Si poteva evitare la tragedia? È tutto frutto di traumi passati? Fino a quanto ci lasciamo abbindolare dalle apparenze?


L’Avversario è una lettura che lascia in sospeso e fa riflettere su come spesso noi stessi siamo il nostro nemico, il nostro avversario, il nostro lato avverso, ma anche come a volte non sappiamo dare una risposta precisa su determinati comportamenti e di come la lucidità della ragione viene meno in momenti di buio, debolezza e incertezze.


È un libro senza dubbio scritto bene in cui per una buona parte la tensione e il senso di follia sono a livelli alti, ma che si conclude in modo frettoloso, rimanendo in superficie, senza scavare a fondo sulla personalità e sugli eventi accennati.


Nel complesso è una lettura fattibile e senza dubbio mette chi legge in una posizione scomoda, ma senza urlare al capolavoro.



VOTO FINALE

3/5

⭐⭐⭐

CARINO



Per oggi è tutto.
Grazie per l'attenzione ♥ 
Alla prossima.
Saluti e buona lettura ♥ 

La Cantina dei Libri
Federica




Questo è solo un umile pensiero puramente personale, non necessariamente condiviso.
A prescindere dal voto finale consiglio sempre la lettura di tutti i libri, perché ogni persona ha gusti e pensieri diversi.
I commenti sono ben graditi, purché sia vigile la buona educazione.



Grazie ♥

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